Ci sono lembi di terra in cui sono condensati millenni di storia che si tramanda attraverso miti e leggende e si osserva nei resti delle opere che da essa hanno ereditato.
Uno di questi luoghi speciali sorge ai piedi di un promontorio roccioso sulla costa settentrionale siciliana e si chiama Cefalù.
Cefalù, tra storia e leggenda in uno dei borghi più belli d’Italia
Inserito nel Parco delle Madonie è considerato uno dei borghi più belli d’Italia ed è uno dei maggiori centri balneari di tutta la provincia, oltre che meta turistica di migliaia di persone provenienti da ogni parte della Sicilia, d’Italia e d’Europa.
La città vanta antichissime origini mitologiche e leggendarie. Si racconta che qui Dafni, poeta e cantore della natura, accecato dalla suocera per vendetta, venne trasformato in roccia dal pietoso Mercurio; qui i Giganti discendenti da Noè vissero intrepide avventure, e Ercole nel 1283 a.C. costruì un tempio in onore del sommo padre Giove.
Nonostante le sue origini, le cui radici affondano nel mito e nella leggenda, il borgo di Cefalù è un centro indigeno del V secolo a.C., resosi florido e prosperoso grazie ai contatti con i popoli che in quel periodo gestivano i commerci in Sicilia.
Ha subito le dominazioni di vari popoli che si sono avvicendati nel corso della storia. Del passaggio dei conquistatori sono rimaste varie testimonianze archeologiche e architettoniche, come le vestigia della cinta muraria megalitica, la cui costruzione risale al V secolo a.C.
Una visita a Cefalù non può escludere una sosta al Museo Mandralisca, che custodisce una pregevole collezione archeologica, diversi dipinti quattrocenteschi e l’opera che ha contribuito alla fama della città: il Ritratto d’Ignoto, capolavoro di Antonello da Messina.
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