Oltre alle essenze mediterranee infatti, accoglie molte specie esotiche che vennero appositamente importate dagli angoli più remoti del pianeta, tra le quali, il mandarino e il nespolo giapponese, introdotti nell’area mediterranea proprio dall’Orto Botanico.
Per tutto l’Ottocento, fu un importante centro di riferimento per gli studiosi, soprattutto del Nord Europa. Viste le condizioni climatiche estremamente favorevoli, diversi orti botanici, trasferirono qui molte specie di piante sconosciute o non ancora classificate della flora esotica tropicale.
Il gigantesco Ficus magnolioide ad esempio, giunse a Palermo dall’Australia nel 1845. Oggi è il simbolo dell’Orto.
Ci sono poi le collezioni di erbe medicinali e di piante utili, il grande erbaio, il giardino delle succulente e ampie vasche per le piante acquatiche, oltre a vaste serre ed eleganti edifici ottocenteschi: il Gymnasium, il Calidarium e il Tepidarium. C’è anche una banca del germoplasma, ovvero la banca dei “semi”. Fa parte del progetto per la salvaguardia del patrimonio genetico della flora presente nell’area mediterranea. Vi sono conservati i semi delle specie autoctone, rare o minacciate, che vengono raccolti, posti in ampolle di vetro e messi a disposizione delle istituzioni per gli scambi.
Info utili:
L’Orto Botanico si trova in via Lincoln 2 ed è visitabile dal 1° maggio al 30 agosto, dalle 09:00 alle 20:00, anche la domenica.
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